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Guardava nello specchio, Alice,
Esitava davanti a quelle immagini,
Ma non riusciva a trattenere la curiosità
E a smettere di osservare da lontano.
Dinanzi ai suoi occhi apparivano visioni
Difficili da decifrare o interpretare, offuscate,
Fino a quando tutto si schiarì definitivamente,
Tanto da poter distinguere un lungo viottolo
In mezzo al bosco fitto e quasi impenetrabile.
In mezzo alla via c'era un coniglio bianco,
Piccolino, che si muoveva rapidamente
Fino a quando non vide qualcosa di strano
Che lo incuriosì e lo fece bloccare di colpo.
Era un'ombra quella che si era formata,
L'ombra di una bimba che stava lì ferma
A guardare da chissà quale posizione
Ciò che succedeva in quello strano mondo.
Poi una scintilla illuminò lo specchio fatato
Ed entrambi si videro vicendevolmente.
La bimba aveva in braccio un delizioso gattino
E in una mano stringeva un cuore di gomma,
Il coniglietto si trascinava dietro con fatica
un grande e rumoroso orologio da taschino.
I loro occhi si incontrarono e così sorrisero:
Forse ancora c'era una tenue ed esile speranza,
Forse ancora era possibile rincontrarsi
E continuare a sognare, adesso e per sempre.